RECENSIONE SPIRITFARER
Spiritfarer è un indie commovente, dove si incontrano diversi generi di gioco: dal gestionale, al platform, all’esplorazione, accompagnati da una storia curata e dalle note malinconiche che invoglia ad andare avanti per scoprire di più sui vari personaggi.
Vestirete i panni di Stella, una ragazza dalla pelle scura e i capelli arancioni che, all’inizio del gioco, si trova a prendere il posto di Caronte, il traghettatore di anime.
Avrete a disposizione un vascello che vi permetterà di spostarvi nel mondo di gioco per trovare gli spiriti che ospiterete sull’imbarcazione. Il vostro compito sarà quello di nutrirli e coccolarli realizzando i loro ultimi desideri prima di attraversare l’eterna porta.
Man mano che si prosegue scoprirete sempre di più sui vostri accompagnatori, ma soprattutto sulla protagonista e sul motivo per cui è presente per l’ultimo viaggio delle anime che ospita. Queste sono tutte lì per un motivo che le accomuna e ve ne renderete sempre più conto man mano che proseguirete con le attività da fare nel gioco.
Potrete pescare, coltivare, costruire, esplorare, cucinare… le cose da fare sono varie e accompagnano piacevolmente questa storia che affronta con estrema delicatezza tematiche molto profonde come la vita e la morte.
La grafica, nella sua semplicità, è adorabile, curata e con molti elementi disegnati a mano.
- storia curata, molto bella e commovente
- grafica ben riuscita
- è un gioco particolare, diverso dagli altri, che non si dimentica facilmente
- verso la fine del gioco, nonostante la varietà, i mini giochi risultano un po’ ripetitivi e si vorrebbe proseguire più velocemente con la storia senza essere intralciati dalle meccaniche
Nel complesso l’ho trovato un titolo particolarmente riuscito, che consiglio assolutamente a tutti di provare, per immergersi in questa atmosfera rilassante ma allo stesso tempo sensibile, che tocca corde profonde dell’animo umano. Un piccolo capolavoro.
RECENSIONE SPIRITFARER