[FanFiction Contest] I miei sentimenti – Lesye

I miei sentimenti

 

Lei si aggirava spesso nei corridoi e molte volte mi riservava occhiate languide, io cercavo di non interessarmene, di darci poco peso come se fosse una cosa gettata lì.
Ma in realtà cercavamo di celare l’alchimia contagiosa che i nostri corpi bramavano, in verità noi due eravamo amanti anche se entrambi avevamo, di comune accordo, deciso di mantenere segreta la cosa.
Io non volevo essere chiuso nelle circospezioni di un rapporto e lei, non voleva essere incatenata a me per cui era la via più semplice.
Spesso in classe mi riservava occhiate di circospezione come se di me non si fidasse, ed in parte era così: lei di me non si fidava per niente.
Quando mi ero dichiarato nel sottoscala l’avevo presa alla sprovvista, nessuno avrebbe mai pensato che io Castiel, avrei mai messo allo scoperto il mio cuore.
Ed in fondo era così, ancora il mio animo si straziava per il precedente nome che vi era marchiato addosso; Debrah. Quella maledetta megera mi aveva ingannato per prima quando ancora, dell’amore non sapevo nulla. Mi aveva sfruttato come quando ci si gioca con una bambola nuova e poi, di punto in bianco diventai vecchio e monotono. Mi aveva gettato via rimpiazzandomi con un qualcosa di nuovo e lucido, ed io con i miei brandelli d’orgoglio mi ero ritirato nella mia solitudine incapace d’affezionarmi ancora.
Ma lei non era così, lei era genuina con il suo volto privo di trucco ma bellissimo ugualmente, lei che preferiva i pantaloni alle gonne svolazzanti e lei, che mi rimproverava con fare aggressivo. Una volta mi aveva persino messo spalle al muro, cercando di incatenarmi sotto il suo metro e cinquantacinque che avrei facilmente spostato. Ma quella volta mi sottomisi alla sua forte presenza che da quando era arrivata al liceo non mi aveva lasciato un attimo, in men che non si dica era diventata una bella abitudine averla intorno.
Lo strillo dell’ultima campanella mi fece rinsavire, non mi ero accorto che lo scorrere del tempo era diventato soggettivo pensando, quelle ore erano passate rapidamente.
Mi voltai per lanciargli un ultima occhiata, ma non ci fu’ bisogno di far vagare il mio sguardo troppo in là dato che lei mi stava raggiungendo a passi rapidi.
Poggiò con veemenza una mano sul mio banco, in un frastuono tale che mi fece sobbalzare.
Poggiai i miei occhi plumbei su i suoi color cobalto, era confusa e irritata, probabilmente non aveva dormito molto la nottata precedente viste le sue leggere occhiaie. Ed io ero felice perché sapevo d’essere la causa, quella sua insonnia leggera legata alla mia persona mi metteva di buon umore facendomi quasi ghignare.
– “Dobbiamo parlare.”- Mormorò a denti stretti, tirandomi dalla manica della giacca e portandomi quasi di peso via dall’aula.
In men che non si dica, mi ritrovai di nuovo con le spalle al muro e questa situazione iniziava a darmi fastidio. Lei con la sua aggressività cercava di darsi un tono ma io, sapevo che era fragile come un grissino. Mi lasciai comunque spalmare alla parete del sottoscala, anche se un mio brusco sospiro la fece indurire.
– “Cosa diavolo ti è passato in testa?”- La sua voce tremava di frustrazione mentre i suoi pugni erano serrati, così stretti che le nocche quasi diventarono bianche. Sogghignai nella penombra del seminterrato, la curva sarcastica delle mie labbra la faceva fremere ancora di più ma non me ne importava.
La sua domanda si riferiva al bacio che gli avevo lasciato sulle labbra, non gli avevo dato il tempo di pensarci su o di rifiutarmi, semplicemente la volevo per me subito. In quel momento così avevo compiuto quel gesto, l’avevo attirata a me dai polsi e baciata dolcemente sulle labbra un semplice contatto tra le nostre pelli ma che per lei significò molto.
– “Mi piaci.”-Gli sussurrai con tono roco, l’afferrai in un gesto risoluto dalle anche e la tirai a me, lei cercò di divincolarsi subito dalla mia presa ma non la lasciai andare.
– “Lasciami Castiel, noi avevamo degli accordi non vogliamo una relazione!”- La foga e il nervosismo con cui mi trattata mi faceva comprendere che, i miei sentimenti non le erano arrivati oppure faceva semplicemente finta di non capirli.
– “Scema.”- Esalai, il mio fare era divenuto svogliato e freddo quando ritrassi le mani da lei, quasi mi guardò stupita per aver lasciato perdere così presto.
Alla fine lei non voleva che io la lasciassi, ma lo feci ugualmente. Con il mio solito menefreghismo presi dalla giacca di pelle il pacchetto delle sigarette, ne sfilai una e la portai tra le labbra.
Lei mi guardò con rammarico incrociando le braccia al seno, i suoi occhi cobalto mi trafiggevano come lame affilate ed io non potevo far a meno che farmi pugnalare.
– “Odio quando ti comporti così.”- E con disprezzo tolse lo sguardo da me per fissarlo nel vuoto, respirai una lunga boccata di fumo e glie la soffiai in faccia.
Mi guardò con furore e rabbia mi prese dal colletto della maglia e mi ringhiò contro con aggressività un, – “smettila di fare il coglione, Castiel.”- La vidi allontanarsi subito da me e mollarmi come se l’avessi scottata, il suo guardo tornò cupo.
– “Castiel, se ti piaccio devi dimostrarmelo seriamente, niente più giochetti!”- Mi sentivo male ad averla trattata così, anche se non l’avrei mai ammesso.
Lei lentamente era entrata nel mio cuore e nella mia quotidianità ma non riuscivo a tenerla a me, avevo paura che mi avrebbe mollato per un ragazzo magari apposto e diligente come quel deficiente di delegato che, non la smetteva di stargli attaccato! Ogni volta che li vedevo insieme ribollivo di rabbia e lei mi lanciava occhiate compiaciute, perché era furba e sapeva che mi infastidiva.
Mi allontanai spegnendo la sigaretta contro il muro e lasciandola cadere a terra, presi la chitarra acustica che ormai lasciavo sempre lì dato che facevo le prove in serata con Lysandro.
Mi sedetti con le gambe accavallate su una pila di cartoni, la guardai fissa negli occhi ed iniziai a cantare dolcemente con solo la melodia dello strumento a corde.
Scelsi un brano di John Legend, “All of me” che mi sembrava il più giusto.

My head’s under water
But I’m breathing fine
You’re crazy and I’m out of my mind

Dopo la prima strofa la fissai, il suo sguardo confuso si era addolcito mentre lentamente si stava sedendo in ginocchio per terra, ascoltandomi con attenzione.

‘Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I’ll give my all to you

Dopo quella strofa intravidi una lacrima scendergli lentamente dagli occhi alle guance, lei si alzò togliendomi dolcemente la chitarra dalle mani e con fare deciso si mise sulle mie ginocchia.
– “Non sono bravo con le parole..”- Sussurrai imbarazzato, mentre i miei istinti prendevano il sopravvento facendo muovere le mie braccia fino ad abbracciarla forte.
– “Va bene così, scemo.”- Mi guardò passandomi una mano tra i capelli rosso fuoco e, spostandomi una ciocca dietro l’orecchio mi baciò candidamente.
– “Mi piaci anche tu.”- Quella fu’ ultima parola che udii dalle sue labbra, prima che si persero con le mie in un bacio appassionante.

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